NINFA, UNA FAVOLA MERAVIGLIOSA

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“Questa squisita Ninfa è la più meravigliosa favola della storia e della natura che io abbia mai visto al mondo” 
Ferdinando Gregorious

Il giardino di Ninfa, considerato oggi tra i giardini più belli al mondo, si trova nel Comune di Cisterna Latina. Esso è stato costruito sui ruderi della città medievale di Ninfa ed è considerato un monumento naturale della Repubblica Italiana. 
La città di Ninfa (il cui nome deriva da un tempietto di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino e dedicato alle Ninfe Naiadi divinità delle acque sorgive) risale al VIII secolo quando l’Imperatore Costantino V Copronimo concesse a Papa Zaccaria questo fertile luogo, che  entrò a far parte dell’amministrazione pontificia. Al tempo contava solo pochi abitanti, ma aveva assunto un ruolo strategico per la presenza della Via Pedemontana, l’unico collegamento alle porte di Roma che conduceva al sud. Nel 1294 salì al soglio pontificio Benedetto Caetani, Papa Bonifacio VIII, figura potente e ambiziosa, che nel 1298 aiutò suo nipote Pietro II Caetani ad acquistare Ninfa ed altre città limitrofe, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino, presenza che sarebbe durante per sette secoli.
Pietro II Caetani ampliò il castello della città, aggiungendo la cortina muraria con i quattro fortini e innalzando la torre già presente a 32 metri, e realizzò il palazzo baronale.
Nel 1382 Ninfa fu saccheggiata e distrutta da parte di Onorato Caetani sostenitore dell’antipapa Clemente VII nel Grande Scisma e avverso al ramo dei Caetani che possedevano Ninfa, i Palatini sostenitori di Urbano VI.
La città non fu più ricostruita, anche a causa della malaria che infestava la pianura pontina; oggi rimangono i ruderi di San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore.

             
Si tratta di un tipico giardino all'inglese, il giardino romantico per eccellenza. Fu Gelasio Caetani ad iniziare, nel 1921, la bonifica della zona ed il restauro di alcuni ruderi di Ninfa, in particolar modo della torre e del municipio, per farne una residenza estiva. Sotto la guida della madre Ada Wilbraham iniziò anche a piantumare diverse specie botaniche che portava di ritorno dai suoi viaggi all'estero e che ben si sviluppavano a Ninfa grazie al clima favorevole. 
L’opera proseguì poi con Marguerite Chapin, nuora di Ada, e poi con Leila Caetani, figlia di Marguerite, considerata la vera artefice del giardino. che fondò nel 1972 della Fondazione Caetani, che si occupa attualmente del parco.
Leila Caetani fu l'ultima rappresentante della famiglia Caetani, che dopo oltre settecento anni estingueva il suo casato: la donna però nel 1972 diede vita ad una fondazione, chiamata Roffredo Caetani di Sermoneta che oggi si occupa del parco. Intorno al giardino a partire dal 1976 è stata istituita un'oasi del WWF a sostegno della flora e della fauna del luogo, che la bonifica della palude aveva portato alla scomparsa.

In Ninfa colori, ombre, luci, suoni, profumi e forme si fondono in ciò che oggi chiamiamo ‘Giardino’.
Il giardino si sviluppa su una superficie di otto ettari in cui i ruderi dell’antica città che spuntano dietro le siepi si confondono con la meravigliosa natura; un vero e piccolo angolo di paradiso da visitare in punta di piedi.

La scelta delle specie vegetali, oltre 1300 provenienti da ogni parte del mondo, è stata dettata da vari criteri. Per prima cosa l’estetica: il colore dei fiori e delle foglie, il portamento degli alberi, la forma dei frutti e il periodo delle fioriture, spettacolari, che si susseguono in quasi tutte le stagioni. 
Tra le piante presenti numerosi ed eleganti Acer, le betulle che rievocano i boschi del nord europa, le Camellie, i Ceanothus associati alle rovine, le rampicanti clematidi, i Cornus, i gelsomini e le magnolie. Bellissimi sono i meli ornamentali a cui Leila Caetani dedicò uno specifico settore del giardino denominato il ‘Colle dei Meli’ dove la contemporanea fioritura primaverile nei toni del rosa e del bianco e le calde tinte autunnali del foglie creano aggetti spettacolari. 


Nel giardino sono presenti anche una quarantina di Prunus tra cui peschi, susini, prugni, albicocchi e ciliegi. 
Ninfa ospita una ricca collezione di rose antiche e moderne, circa 160 tipologie, disposte in aiuole, a piccoli gruppi, isolate, alla base di un albero, sostenute da un tronco o da un muro.

Nel giardino l’acqua è una presenza importante,  una sorta di reticolo che movimenta e unisce tutto il giardino. Le acque limpidissime dei ruscelli e degli specchi d’acqua riflettono e riprendono i meravigliosi colori delle foglie dei fiori dando vita a uno spettacolo unico. 

Un torrente ricco di piccoli salti e impreziosito dalle fioriture degli iris permette l’entrata dell’acqua nel giardino mentre il limpido fiume rappresenta uno degli spettacoli più attraenti di Ninfa. 


Lungo le sponde orientali del fiume nelle stagioni calde esplodono le gigantesche foglie amazzoniche della Gunnera manicata

Nelle vicinanze è presente un boschetto di Phyllostachys, o bambù, che raggiungono i 18 metri di altezza, dai germogli che crescono anche 12 cm in una sola giornata.
In una zona del giardino, vicino allo spazio dedicato ai ciliegi da fiore si trova il rock garden. A dominare sono le aquilegie e i papaveri californinani, le grigie cinerarie, i cespugli di cisto, le sgargianti gazanie e lobelie, gli iris dai colori tenui, gli instancabili centranthus che fioriranno per gran parte dell’estate, le salvie da fiore, le eleganti euforbie arbustive, i vellutati stachis.








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